top of page

Sogno

Aggiornamento: 8 feb

Giovedì 22 febbraio 2024 ore 3.33 - Festa della Cattedra di Pietro

ree

Sogno di essere separato da mia moglie in un edificio, forse una scuola o un albergo, completamente vuoto.


Sono separato da lei da una porta tipo tagliafuoco, ma con un vetro che permette di vedere e sentire dall’altra parte.


Mia moglie mi chiede perché l’ho chiusa senza avere la chiave. Rispondo che non lo so.


Il maniglione antipanico non permette di aprire la porta se non esercitando moltissima forza.

A un certo punto uno dei due battenti, non incernierato a terra, inizia a piegare verso il lato dalla parte di mia moglie.

Spingo cercando di forzare l’uscita, a un certo punto il catenaccio si rompe e riesco a sfondare la porta.


Dopo l’enorme sforzo, giunto dall’altra parte mi accorgo che attraverso la stanza vi è un’altra porta uguale, e mia moglie è di nuovo al di là di essa.


Mi rendo conto di avere un incubo e mi impongo di svegliarmi, con la familiare sensazione di essere risucchiato nuovamente dentro il mio corpo (anche se so che non è quello che avviene realmente, anima e corpo sono inscindibili fino alla morte) che la fase di psicopompo comporta.


L’angoscia rimane, anche se ho aperto gli occhi e sono uscito dall’incubo. Attacco la preghiera silenziosa, "Signore Gesù Cristo, figlio di Dio, abbi pietà di me peccatore".

La recito continuamente, consapevole di quanto diceva un anacoreta del monte Athos, Paisios: “la preghiera di Gesù è artiglieria pesante contro il maligno”.


Sorge spontanea un’altra preghiera, rivolta alla Santissima Trinità: “Padre Celeste, rimani con me, quando dormo e quando veglio; Spirito Santo Paraclito, conservami nella pace, quando dormo e quando veglio; Gesù Cristo Figlio di Dio, salvami dal maligno, quando dormo e quando veglio…” e altre invocazioni spontanee.


E piango. Sono consolato. Sono felice. Mi viene in mente un salmo che dice: “Con te mi lancerò contro le schiere, con il mio Dio scavalcherò le mura”.

 
 
 

Commenti


Condividi il tuo pensiero con me: parlo col cuore in mano, fallo anche tu.

    Grazie per avermi scritto, il tuo messaggio è recapitato.

    Ho ricevuto troppi messaggi, riprova più avanti, grazie.

    © 2025 Doroteo Alberti - Privacy policy - www.nontiscordardi.me

    bottom of page