Qoelet - puntata 2
- Doroteo Alberti - redattore
- 16 mag 2024
- Tempo di lettura: 1 min
Aggiornamento: 18 mag 2024
Una breve serie di post dedicata a un libro speciale di sapienza, misterioso, semisconosciuto, piazzato proprio lì nel bel mezzo della Bibbia, a confronto con una filosofia del tutto avulsa...

La volontà di Schopenhauer nel Qoelet: la "brama"
In accordo con Schopenhauer, si è finora parlato di “volontà” come principio primo dellʼagire dellʼuomo, e come causa di profonda inquietudine e sofferenza.
La “volontà di vivere” (Wille zum Leben) garantisce ed alimenta il moto del cosiddetto “pendolo della vita”, ossia il passare da una situazione di “desiderio” (e di dolore interiore ad esso riconducibile) ad un breve momento di piacere in cui viene soddisfatta la propria voglia, per poi sfociare in uno stadio di noia e di vuoto.
“Se la passione del Petrarca fosse stata appagata - dirà a tal proposito Schopenhauer - il suo canto sarebbe ammutolito”.
Impressionante il richiamo al Qoelet, in cui viene analogamente utilizzato il sostantivo “brama”.
“Non ho negato ai miei occhi nulla di ciò che bramavano, né ho rifiutato alcuna soddisfazione al mio cuore, che godeva dʼogni mia fatica; questa è stata la ricompensa di tutte le mie fatiche.
Ho considerato tutte le opere fatte dalle mie mani, e tutta la fatica per farle: ecco, tutto mi è apparso vanità e un inseguire il vento: non cʼè alcun vantaggio sotto il sole.” (Qo 2,10-11).



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